Per la pubblicità in questo spazio contattaci allo 0721 452269 o scrivi a
News

Convenzioni

Associati e Viziati con le convenzioni ConfcommercioLeggi

Il Borgo dei Borghi, i Comuni dell’Itinerario della Bellezza sostengono Pergola

Leggi

Pasqua, Confcommercio Marche Nord: ‘Week-end sold-out. Segnali positivi dai territori’

Leggi

Buon Natale e felice anno nuovo

Leggi

«Commercio, ristoranti e turismo non basta più una boccata d'aria»

Marcolini, Confcommercio: «Coprifuoco? Via tutto»

Al Fano Center negozi riaperti nel weekend: due però hanno chiuso definitivamente.

E' tornata ad animarsi in questo week end la galleria di Fano Center, grazie alla revoca del divieto di aprire i negozi che si affacciano sul percorso interno il sabato e la domenica, proprio le giornate in cui l'ipermercato appare frequentato da più gente e gli stessi operatori hanno incominciato a "respirare aria nuova". In queste due giornate infatti i piccoli negozi riescono a fare non meno del 40 per cento del loro fatturato. Il che significa che le chiusure imposte dalla normativa anti-Covid hanno determinato danni considerevoli, causando addirittura la chiusura di due esercizi.

Aperture serali vincolate aria nuova si incomincia a respirare anche in centro storico, dove la concessione di un'ora in più consente ai ristoranti di attirare più clienti. «E' un primo segno di liberalizzazione - ha evidenziato la presidente della Confcommercio Barbara Marcolini, ma non basta. Con l'avvicinarsi della stagione estiva abbiamo bisogno di operare quanto meno fino alle 24, se non eliminare tutti i divieti. Ricordiamo che la ristorazione è prima di tutto un servizio che viene proposto sia ai fanesi che ai turisti. Ma anche le aperture serali dei negozi hanno bisogno di più tempo, altrimenti in pochi aderirebbero alla iniziativa. Cene vuole ancora per tornare a far pari delle spese maturate durante le limitazioni imposte: affitti, personale, bollette si sono sommati regolarmente, mentre le entrate sono calate drasticamente. Ora abbiamo ricevuto una boccata d'aria. ma questo non basta per tornare a respirare regolarmente».

Le prospettive dei vacanzieri Sul fronte del turismo la situazione non è migliore. Lo stesso presidente della Confesercenti Adolfo Ciuccoli, titolare di una agenzia viaggi, ne è pienamente coinvolto. «La gente ha voglia di muoversi liberamente, ha voglia di vacanza - ha dichiarato - chiede, si informa, poi si astiene da ogni decisione, spaventata dalle prescrizioni imposte a chi si mette in viaggio, soprattutto all'estero. Fare una quarantena al ritorno in Italia, significa perdere altre giornate di lavoro e questo limita assai ogni partenza. Per chi vuole giungere in Italia, è ancora il coprifuoco invece il maggior ostacolo che si frappone al desiderio di trascorrere una vacanza in piena libertà. Non parliamo poi delle notizie contradditorie che incombono sul settore, su cui si dice di tutto e il contrario di tutto, il che non fa altro che dirottare il flusso turistico su altri lidi. Al momento se esiste un minimo di prospettiva, questa riguarda solo gli italiani».

«I clienti? Meno della metà» Nonostante, un leggero miglioramento della situazione sanitaria, le concessioni fatte a bar e ristoranti sono ben lungi, secondo Ciuccoli, dal garantire una ripresa economica. Tra le giornate di freddo e di pioggia, la necessità di chiudere anzitempo bottega, a parte l'asporto, i clienti sono sempre meno della metà di quanto erano nel periodo pre-Covid. La stessa strategia proposta dal consulente dell'Amministrazione Comunale Josep Ejarque, per Ciuccoli, non sarebbe in grado di ottenere risultati a stretto giro di tempo. «In realtà - ha aggiunto - battere sul turismo esperenziale, costituisce una pratica che noi facciamo da tempo».

Da non perdere

Per la pubblicità in questo spazio contattaci allo 0721 452269 o scrivi a

Partner&Associati

Visitando il nostro sito, accetti il nostro uso dei cookies